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Le Nazioni Unite a 80 anni dalla nascita e l’Italia a 70 anni dall’ingresso nell’Organizzazione: le sfide del multilateralismo dal punto di vista dei più giovani (webinar 4 dicembre)

MAECI-CRUI

Il 4 dicembre 2025 si è svolto il webinar “Le Nazioni Unite a 80 anni dalla nascita e l’Italia a 70 anni dall’ingresso nell’Organizzazione: le sfide del multilateralismo dal punto di vista dei più giovani”, che ha riunito a confronto i tirocinanti MAECI-MUR-CRUI presenti e passati.  Durante l’incontro, sono intervenuti l’Ambasciatore Riccardo Guariglia, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; l’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York; la Ministra Plenipotenziaria Patrizia Falcinelli, Direttrice Generale per le Risorse e l’Innovazione del MAECI; e la professoressa Cristina Prandi, Magnifica Rettrice dell’Università di Torino in rappresentanza della CRUI.

L’Ambasciatore Guariglia, richiamando le parole del Presidente della Repubblica, ha sottolineato che il multilateralismo non è burocrazia ma strumento per raffreddare le tensioni e favorire soluzioni pacifiche, ricordando come spesso non siano le organizzazioni internazionali a essere inefficienti ma sono spesso gli Stati e non consentire al sistema multilaterale di funzionare con efficacia. Ha portato alcuni esempi di successo dell’azione multilaterale, quali la recente risoluzione sulla Tregua Olimpica adottata per consenso dall’Assemblea Generale ONU. Il Segretario Generale ha inoltre illustrato la riforma del Ministero degli Affari Esteri, in vigore dal 1 gennaio 2026, concepita per modernizzare la macchina diplomatica, rafforzarne la dimensione economica, semplificare la burocrazia, nonché l’iniziativa di aprire il concorso a tutte le lauree magistrali e valorizzare maggiormente le competenze dei giovani, in particolare negli ambiti economico-commerciale e delle nuove tecnologie.

L’Ambasciatore Massari si è concentrato sulle sfide che il sistema multilaterale sta attraversando, sottolineando, tra l’altro, come le Nazioni Unite restino l’unica sede universale in cui tutti gli Stati possono dialogare e esprimere le proprie posizioni. Ha ricordato in proposito il ruolo dell’Assemblea Generale nelle crisi in Ucraina e a Gaza, l’importanza del rinnovo delle missioni di pace, come di recente quello di UNIFIL, e la conclusione di importanti accordi multilaterali, evidenziando allo stesso tempo come le difficoltà decisionali siano legate alla volontà politica degli Stati, in particolare all’uso del veto nel Consiglio di Sicurezza. Il Rappresentante Permanente Italiano ha illustrato inoltre gli aspetti principali del processo di riforma delle Nazioni Unite in corso mirante al rafforzamento dell’efficienza del Segretariato, delle proposte di riforma del Consiglio di Sicurezza nell’ottica dell’iniziativa “United for Consensus” coordinata dall’Italia e dell’adeguamento dell’architettura finanziaria internazionale. A suo avviso, il multilateralismo non è scelta opzionale ma necessità e i giovani devono essere sempre più coinvolti nei processi multilaterali.

La Min. Plen. Falcinelli ha posto l’accento sul valore formativo del tirocinio presso le sedi del MAECI, ricordando come ogni anno vengano attivati centinaia di tirocini che consentono ai giovani di conoscere da vicino il lavoro diplomatico. Ha illustrato le novità del concorso diplomatico: apertura a tutte le lauree magistrali (grazie alla quale i vincitori potranno arricchire la carriera con nuove competenze), introduzione all’orale di una domanda su nuove materie a scelta (ad esempio, cybersicurezza, cooperazione internazionale allo sviluppo, storia e promozione della cultura italiana, comunicazione e organizzazione di grandi eventi), valorizzazione della conoscenza dell’ordinamento del Ministero e modifica della prova preselettiva con un sistema di penalità per le risposte errate. Ha insistito in particolare sull’importanza della curiosità come qualità decisiva per superare il concorso diplomatico, insieme alla capacità di selezionare in modo critico il vasto flusso di informazioni oggi a disposizione.

La Rettrice Prandi ha dedicato il suo intervento al rapporto tra università, formazione e diplomazia, richiamando la scelta dell’Italia di investire sui giovani. I tirocini presso le sedi estere del MAECI sono stati descritti come un complemento essenziale al percorso accademico, capaci di avvicinare concretamente al mondo diplomatico e di sviluppare competenze trasversali in un’ottica sempre più multidisciplinare. Ha richiamato la crescente rilevanza della “science diplomacy”, sottolineando come la ricerca scientifica sia oggi uno dei linguaggi della diplomazia e come sia necessario che anche i profili scientifici acquisiscano competenze diplomatiche, congratulandosi per la decisione di aprire il concorso diplomatico a tutte le lauree magistrali.

Nella seconda parte dell’incontro, dedicata agli interventi dei giovani, sono emerse in modo trasversale una forte consapevolezza delle trasformazioni in corso e una chiara volontà di partecipare alla ridefinizione delle regole del sistema multilaterale. È stato innanzitutto richiamato il divario tra la percezione pubblica delle Nazioni Unite e i risultati concreti ottenuti, in particolare in termini di crisi evitate o prevenute nel Sud Globale, evidenziando come le nuove generazioni siano molto sensibili a temi globali come il cambiamento climatico, le migrazioni e le disuguaglianze, ma al tempo stesso nutrano una certa sfiducia nelle istituzioni multilaterali tradizionali e chiedano strumenti più efficaci per comunicare il valore aggiunto del multilateralismo. È stata poi proposta una riflessione sul rapporto tra multilateralismo e tecnologie emergenti, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale, che sta trasformando economie, società e relazioni geopolitiche. L’IA richiede regole condivise che nessuno Stato può definire da solo, regole che dovrebbero produrre un suo sviluppo equo e responsabile che non si traduca in una nuova linea di frattura tra chi dispone di tecnologie e risorse e chi ne è escluso. Dallo spazio di dibattito lasciato ai più giovani è inoltre emerso come la voce delle nuove generazioni sia una componente essenziale dei processi decisionali multilaterali e come i giovani debbano avere coraggio e mettersi in gioco. Sono stati successivamente richiamati i temi del sostegno alle imprese italiane all’estero e dell’importanza di accordi internazionali, come il Biodiversity Beyond National Jurisdiction (BBNJ). È stato infine affrontato il futuro del peacekeeping e il ruolo dell’Italia, osservando come le operazioni di pace delle Nazioni Unite stiano attraversando una fase di trasformazione, con una crescente regionalizzazione delle missioni, in particolare in Africa. In particolare, è stato fatto riferimento a come l’ONU debba sempre più assumere una funzione di coordinamento delle iniziative regionali, ambito in cui l’Italia può contribuire in modo qualificato grazie all’esperienza maturata in missioni come UNIFIL e al suo ruolo di primo piano nella formazione e nel trasferimento di know-how.

L’incontro ha delineato un quadro chiaro delle sfide che il multilateralismo si trova oggi ad affrontare, ma anche delle opportunità di riforma e rilancio offerte dal contributo delle nuove generazioni. L’importante dialogo tra rappresentanti istituzionali e tirocinanti ha messo in luce, da un lato, l’impegno dell’Italia nel promuovere un multilateralismo più efficace, inclusivo e attento alle trasformazioni tecnologiche e scientifiche e, dall’altro, la volontà dei giovani di partecipare attivamente alla definizione delle regole globali, riaffermando così la centralità delle Nazioni Unite come piattaforma insostituibile di confronto e cooperazione internazionale.

Il video completo del webinar è disponibile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=TBfnDFTIybM