Statement delivered by the Italian Minister of Environment, Hon. Gian Luca Galletti, at the 5th session of the ‘High Level Political Forum’ – General Debate —
Grazie Presidente.
Onorevoli colleghi,
Distinti delegati,
Ampio è l’impegno che l’Italia ha profuso per inserirsi nel cammino volto al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
La crisi economica dell’ultimo decennio ha colpito anche il mio Paese il cui tasso di povertà assoluta individuale è raddoppiato, mentre le persone a rischio di povertà o di esclusione sociale sono aumentate, raggiungendo un picco pari al 29,9% della popolazione nel 2012. Per fronteggiare questa situazione, l’Italia ha adottato diverse iniziative tra cui il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), che prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie disagiate, e il Reddito di inclusione (REI) con il quale l’Italia si dota di uno strumento strutturale di contrasto alla povertà.
Allo stesso modo, il perseguimento dell’uguaglianza di genere è alla base delle politiche, nazionali e di cooperazione, quale elemento di attenzione trasversale e costante. Interventi sono previsti soprattutto in materia di accesso e mantenimento del lavoro con l’obiettivo di raggiungere la piena parità uomo-donna.
Promuovere la salute e il benessere è anche tra gli obiettivi che l’Italia si pone. L’universalità della copertura sanitaria è per noi un principio costituzionale e morale irrinunciabile e richiede un impegno sempre maggiore, anche alla luce dell’intensificarsi dei flussi migratori. Siamo inoltre convinti che la salute passi per un ambiente sano e in questo senso ci stiamo impegnando affinché l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale diminuisca drasticamente. A livello internazionale sosteniamo la Global Alliance for Vaccine Immunization (GAVI) e il Fondo Globale per la lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria.
In materia di infrastrutture sostenibili, crediamo che garantire la prosperità del Paese significa porre le basi per la creazione di un nuovo modello economico, circolare, che assicuri il pieno sviluppo del potenziale umano e un più efficiente e responsabile uso delle risorse. E per questo, è in fase di consultazione la prima strategia nazionale per l’economia circolare, che costituisce un tassello importante per l’attuazione della più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile e segna la volontà del Paese di stimolare la creatività delle piccole e medie imprese (PMI) italiane in funzione della valorizzazione economica del riuso di materia.
In riferimento al SDG14, abbiamo protetto una superficie che supererà a breve il 20% delle nostre acque territoriali. Durante la Presidenza G7 abbiamo sostenuto la necessità di mantenere l’impegno politico di lottare contro l’inquinamento da plastiche, costruendo sul ruolo della Convenzione di Barcellona e aderendo a campagne internazionali.
La tutela delle acque interne, condizione necessaria a garantire anche la salute dei mari e degli oceani in un’ottica di gestione integrata del ciclo dell’acqua e di lotta al cambiamento climatico, rappresenta una priorità per l’Italia e sono felice di annunciare che dal 23 al 25 ottobre ospiteremo a Roma il Vertice internazionale “Acqua e Clima: Incontro sui Grandi Fiumi del Mondo”.
Inoltre, volendo contribuire in modo specifico alla Conferenza degli Oceani, abbiamo risposto all’appello e rafforzato l’impegno con i nostri partner, in particolare con i piccoli stati insulari in via di sviluppo, in materia di istituzione di nuove aree marine e mantenimento di quelle esistenti. In questo contesto stiamo promuovendo anche la diffusione di energie rinnovabili, incluse quelle che sfruttano le maree, nei villaggi, ma anche tra le comunità di piccoli pescatori con l’obiettivo di collegare lotta al cambiamento climatico, sicurezza alimentare e creazione di opportunità economiche.
L’Italia intende contribuire, non solo a raggiungere, ma a superare l’obiettivo 10X20 e, per questo, in partenariato con la Ocean Sanctuary Alliance abbiamo lanciato un’iniziativa con l’obiettivo di identificare nuove aree a livello globale, potenzialmente eleggibili a diventare aree marine protette.
A livello nazionale, l’Italia ha avviato un percorso partecipato e multilivello volto a declinare gli obiettivi dell’Agenda 2030 nella programmazione economica, sociale e ambientale a livello nazionale e locale. Questo processo ha permesso all’Italia di dotarsi di una nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (2017-2030) che ha il principale merito di abbracciare appieno la logica di integrazione e trasformazione che l’Agenda 2030 promuove.
Proprio questo aspetto di ricerca della piena integrazione e del bilanciamento dei tre pilastri della sostenibilità, insieme alla visione e alla dimensione onnicomprensiva, rappresentano il valore aggiunto di questo documento strategico. Valore che si rispecchia anche negli sforzi messi in campo sulla dimensione esterna della Strategia.
L’Italia è consapevole dell’obbligo solidale di aiutare i paesi partner a raggiungere gli stessi SDG che vogliamo raggiungere sul piano interno. Per questo il mio paese ha fatto tre cose: ha riformato il sistema di cooperazione allo sviluppo per rendere l’azione del governo più integrata e includere tutti gli altri attori non governativi della cooperazione; ha elaborato un nuovo documento strategico che adotta visione, struttura e contenuto degli SDG; ha aumentato i fondi di cooperazione allo sviluppo nel triennio 2016-18.
La quotidiana azione di assistenza a flussi sempre maggiori di persone che, a rischio della loro vita, cercano di attraversare il Mediterraneo per fuggire da fame, guerre e disperazione non può che rafforzare l’intenzione del Governo di potenziare ulteriormente l’attività di cooperazione allo sviluppo per chi ne ha più bisogno, al fine di “non lasciare nessuno indietro”.
Non a caso la dimensione esterna della nostra Strategia di sviluppo sostenibile è contenuta nel capitolo “Partenariato” del testo.
Onorevole Presidente,
Distinti Colleghi,
la sfida più importante che ci troviamo ad affrontare oggi, è quella di convogliare gli sforzi messi in campo, orientando tutte le iniziative alla sostenibilità, leggendole in un’ottica di integrazione e rafforzando la nostra capacità di lavorare insieme per obiettivi comuni come gli SDGs. Il successo dell’Agenda 2030 deriverà proprio da questa capacità di governare la complessità che la contraddistingue in modo integrato, bilanciato e coerente all’interno degli strumenti nazionali in essere e in previsione.
La sinergia tra dimensione esterna ed interna è essenziale per l’attuazione dell’Agenda 2030 in Italia come nel mondo. La sua universalità richiede proprio questa duplice azione di responsabilità e coerenza tra le politiche nazionali di promozione della sostenibilità e gli impegni volti verso l’esterno, sia in termini di cooperazione allo sviluppo che di sostegno e supporto ad iniziative globali comuni. È su questa sinergia che vogliamo e dobbiamo continuare a lavorare, perché non sarà possibile costruire un futuro sostenibile per tutti senza rafforzare la capacità di collaborazione e cooperazione a tutti i livelli.