Le mutilazioni genitali femminili destano ancora molta preoccupazione in diversi Paesi del mondo e in Africa, in particolare.
È allarmante che, nel 2023, donne e ragazze siano ancora soggette a questa pratica dannosa.
Le MGF non solo hanno conseguenze gravi e irreversibili sullo sviluppo fisico e psicologico delle bambine.
Rappresentano anche un enorme ostacolo al raggiungimento della parità di genere e dell’emancipazione femminile.
Più di 200 milioni di donne e ragazze oggi in vita hanno subito mutilazioni genitali femminili. 4 milioni di bambine che rischiano ogni anno di essere sottoposte a MGF non è più tollerabile.
La lotta alle mutilazioni genitali femminili è al centro dell’impegno della cooperazione internazionale italiana da circa due decenni, come parte della nostra azione per porre fine alla violenza di genere.
L’orologio dell’Agenda 2030 corre, e i Paesi hanno solo sette anni per garantire il raggiungimento dell’obiettivo 5.3, intitolato “Zero MGF”.
Il “Programma congiunto UNFPA/UNICEF sull’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili: Compiere la Promessa Globale ” è un esempio eccellente di come promuovere l’uguaglianza di genere.
Siamo orgogliosi di essere stati uno dei primi donatori di questo programma e di essere uno dei tre principali donatori a livello globale.
L’Italia, attraverso la sua cooperazione allo sviluppo, ha coinvolto uomini e ragazzi nelle sue iniziative bilaterali e multilaterali che mirano alla parità di genere nei diversi SDGs.
In questa importante Giornata internazionale della tolleranza zero per le MGF, l’Italia è pronta a continuare a lavorare per porre fine a questa odiosa violazione dei diritti umani.
Le donne e le ragazze nascono libere. Lasciamole quindi essere libere.