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Dichiarazione Congiunta sulla Situazione ad Aleppo – 7 dicembre 2016

DICHIARAZIONE CONGIUNTA DA PARTE DI CANADA, FRANCIA, GERMANIA, ITALIA, REGNO UNITO E STATI UNITI SULLA SITUAZIONE AD ALEPPO – 7 DICEMBRE 2016 —

 

Il disastro umanitario che sta avvenendo sotto i nostro occhi: circa 200mila civili, tra cui molti bambini, ad Aleppo est non hanno cibo e medicinali, Aleppo è soggetta a bombardamenti ed attacchi di artiglieria quotidiani da parte del regime siriano, sostenuto da Russia e Iran. Non vengono risparmiati scuole e ospedali – prosegue la dichiarazione – Anzi, sembrano essere l’obiettivo di attacchi in un tentativo di sfinire la popolazione. Le immagini dei bambini che muoiono spezzano il cuore. Condanniamo le azioni del regime siriano e dei suoi sostenitori stranieri, in special modo la Russia – concludono – per il blocco agli aiuti umanitari e condanniamo fortemente gli attacchi del regime siriano che hanno devastato strutture civili e mediche e usano barili bomba e armi chimiche.

L’urgente necessità adesso e’ di un immediato cessate il fuoco per permettere alle Nazioni Unite di portare assistenza umanitaria alla popolazione di Aleppo est e di fornire soccorsi umanitari a quello che stanno fuggendo. L’opposizione ha accettato il piano in quattro punti dell’Onu per Aleppo. Anche il regime deve accettarlo. Chiediamo al regime siriano di farlo con urgenza per alleviare l’atroce situazione ad Aleppo; e facciamo appello a Russia e Iran perché usino la loro influenza per far sì che questo accada.

Invitiamo tutte le parti in Siria a rispettare il diritto umanitario internazionale, compresa la Convenzione di Ginevra. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha parlato di crimini di guerra commessi in Siria. Non ci deve essere impunità per i responsabili. Chiediamo all’Onu di indagare sulle notizie in proposito e di raccogliere le prove perché coloro i quali commettono crimini di guerra siano ritenuti responsabili. Siamo pronti a considerare misure restrittive aggiuntive contro individui ed entità che agiscono per o per conto del regime siriano.

Allo stesso tempo, la Russia sta bloccando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che è così incapace di fare il suo lavoro e mettere fine alle atrocità. Il rifiuto del regime di impegnarsi in un processo politico serio sottolinea anche la riluttanza di Russia e Iran a lavorare per una soluzione politica, nonostante le loro assicurazioni contrarie. Noi sosteniamo gli sforzi dell’inviato speciale dell’Onu Staffan De Mistura per la ripresa del processo politico attraverso i negoziati. Solo un accordo politico può portare la pace alla popolazione in Siria.