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Comunicato Stampa – 56th Comm. Sviluppo Sociale: Sport e business insieme per lo sviluppo: esperienze e buone prassi dall’Italia.

“Lo sport, con i suoi valori e le sue regole, è un motore importante dei processi di riconciliazione, inclusione sociale e sviluppo soprattutto nei contesti sociali ed economici più fragili. Per i giovani lo sport è crescita, sana competizione e solidarietà, ma anche una opportunità di fare impresa. Gli esempi tutti italiani di Inter Campus e Ferrero dimostrano che la partnership tra sport e business può offrire ai giovani una marcia in più per costruire un futuro migliore.”

New York, 30 gennaio: Così il Rappresentante Permanente italiano all’ONU, Ambasciatore Sebastiano Cardi, ha commentato in occasione della sua partecipazione all’evento “Sport as a catalyst for building resilient and prosperous societies” organizzato dal Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UNDESA), in collaborazione con le Rappresentanze Permanenti di Italia, Monaco e Corea, a margine della 56esima Commissione per lo Sviluppo Economico.

All’evento, ospitato dalla direttrice della Divisione per le Politiche Sociali e lo Sviluppo di UNDESA Daniela Bas, sono intervenuti anche Stefano Capellini di Inter Campus e il responsabile per i programmi di sostenibilità della Ferrero, Aldo Cristiano. Inter Campus, che dal 1997, in partnership con ONG e imprese, mette lo sport al servizio dello sviluppo, promuove oggi programmi di calcio per i più giovani in 29 paesi del mondo. Presentato all’ONU nel 2012, il Progetto Sociale di FC Internazionale Milano torna quest’anno per la quarta volta al Palazzo di Vetro. Ferrero è tra le principali aziende italiane che si distinguono per le iniziative di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale.

“Con l’evento di oggi, prosegue la nostra azione alle Nazioni Unite per promuovere il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con una attenzione speciale alla tutela dei diritti della persona e alla lotta alla povertà. – ha affermato l’Amb. Cardi – L’attuazione dell’Agenda 2030 richiede uno sforzo collettivo che non può prescindere dal rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, settore privato e società civile, nelle sue molteplici espressioni. Portando Inter Campus all’ONU già nel 2012 e da ultimo nel 2016 abbiamo dimostrato di guardare nella giusta direzione.”