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63a Sessione CSW – Evento a Margine su “The use of new technologies for the promotion of work-life balance and the advancement of family policies for the social inclusion of women and men”

Intervento pronunciato dal Ministro per la Famiglia e le Disabilità, On. Lorenzo Fontana, all’Evento a Margine su “The use of new technologies for the promotion of work-life balance and the advancement of family policies for the social inclusion of women and
men” —

Gentili colleghi,

Signore e Signori,

é per me un grande onore partecipare, in qualità di Ministro per la Famiglia e le Disabilità, alla 63esima Sessione della Commissione sulla Condizione Femminile delle Nazioni Unite e confrontarmi con voi su un tema particolarmente caro al Governo italiano quale quello della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Il Side Event odierno nasce dall’esigenza di confrontarsi sull’importanza dell’uso delle tecnologie digitali in ambito lavorativo e sul loro impatto positivo nella vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

Desidero, pertanto, parlare oggi anche a nome di tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno si battono per condurre al meglio i propri impegni nella sfera professionale, personale e familiare, in un equilibrio certo non facile.

Sono certo che è altrettanto utile, in questo contesto, condividere lo scambio di buone pratiche relative alla promozione e al sostegno delle politiche familiari, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali.

Ritengo, altresì, parimenti rilevante approfondire iniziative innovative che, grazie all’introduzione delle nuove tecnologie, favoriscono una maggiore conciliazione dei tempi di vita all’ interno della famiglia, in ambito lavorativo e più tempo libero per coltivare i propri interessi e passioni. La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è infatti un importante fattore di innovazione dei modelli sociali e culturali, in quanto si propone di fornire utili strumenti finalizzati a consentire a ciascun individuo di vivere al meglio i molteplici ruoli che svolge all’interno della società.

La conciliazione è senza dubbio un importante strumento di empowerment economico, lavorativo e sociale per le donne, ma riconoscere il suo valore solo in questa veste sarebbe riduttivo. La rilevanza della tematica è infatti tale da dover essere inserita in una dimensione più ampia, che riguarda l’economia e lo sviluppo di ogni Paese.

Le politiche di conciliazione coinvolgono donne e uomini, datrici e datori di lavoro; toccano la sfera privata, ma anche quella pubblica, politica e sociale e hanno un evidente impatto sulla gestione carichi di cura all’interno della famiglia, sull’organizzazione del lavoro, nonché sul coordinamento dei servizi di interesse pubblico.

A livello europeo, nell’ultimo decennio, il tema dell’equilibrio tra vita privata e vita professionale ha assunto un ruolo centrale e le azioni intraprese sono e sono state poste in essere sia per garantire l’equa distribuzione dei carichi di cura, sia per introdurre nuovi modelli di organizzazione del lavoro soprattutto al fine di consentire alle donne, madri, lavoratrici di accedere e permanere nel mondo dell’occupazione.

Le politiche di conciliazione sono, infatti, strettamente legate all’obiettivo di aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e restringere conseguentemente il divario occupazionale esistente tra donne e uomini.

Gentili colleghi,

una politica moderna di equilibrio tra attività professionale e vita familiare deve contribuire sia a migliorare i tassi di occupazione sia a ridurre la povertà e l’esclusione sociale. Ritengo, pertanto, indispensabile porre in essere ogni utile iniziativa innovativa mediante l’uso di tecnologie digitali per migliorare l’accesso ai servizi e garantire che gli stessi siano fruibili da parte di tutti , uomini e donne.

Sono inoltre fermamente convinto che tali politiche debbano e possano contribuire fattivamente a contrastare l’attuale crisi demografica che caratterizza il continente europeo, e anche in parte quello americano, un inverno demografico che è in parte il risultato delle difficoltà oggettive delle donne e degli uomini a conciliare tutti i principali aspetti della loro vita.

In tale contesto, in attuazione dell’impegno strategico per la parità di genere 2016-2019 della Commissione europea e dell’obiettivo ONU di sviluppo sostenibile n. 5 dedicato all’uguaglianza di genere, si inserisce la Risoluzione approvata nel 2016 dal Parlamento europeo che, nel riconoscere la conciliazione tra vita professionale, privata e familiare quale diritto fondamentale di tutti, chiede agli Stati membri dell’Unione europea, di promuovere, sia nel settore pubblico che privato, modelli di welfare aziendale che rispettino il diritto all’equilibrio tra vita professionale e vita privata.

Sulla scia delle indicazioni internazionali ed europee, il Governo italiano con la legge di bilancio per l’anno 2019, ha destinato maggiori risorse finanziarie, circa 104 milioni di euro, alle politiche per la famiglia, tra le quali rientrano le politiche a sostegno della conciliazione ritenute prioritarie e fondamentali anche per sostenere la genitorialità e la natalità.

In particolare, con la citata legge di bilancio, è stata riconosciuta alle madri lavoratrici una maggiore flessibilità nell’utilizzo del congedo di maternità; è stato inoltre aumentato a 5 giorni il congedo obbligatorio di paternità fruibile da parte dei padri lavoratori in concomitanza con la nascita del proprio figlio.

A tali misure vanno ad aggiungersi contributi economici quali quelli per le spese relative alla frequenza dei figli negli asili nido e per la nascita del primo figlio. Si tratta di contributi strutturali che prescindono dalla situazione reddituale delle famiglie e non concorrono alla formazione del reddito complessivo delle stesse.

Inoltre, sotto il profilo amministrativo-organizzativo, in Italia sono state introdotte in via sperimentale sia nel settore pubblico che in quello privato modalità di lavoro agile quali il telelavoro e lo smart working che, grazie all’utilizzo di laptop, tablet, smartphone e skype, consentono di favorire sia le esigenze organizzative sia il benessere individuale, con l’effetto di contenimento dei costi di gestione e il miglioramento dei servizi.

In tale contesto si inserisce una specifica misura legislativa, anch’essa prevista nella suddetta legge di bilancio per l’anno 2019 e da me voluta in qualità di Ministro con delega anche in materia di disabilità, che riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori con figli in condizioni di disabilità che necessitano di assistenza permanente, continuativa e globale, la priorità nella fruizione del lavoro cosidetto agile.

Le politiche di benessere aziendale sono fondamentali per qualificare un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti. In tale ottica, la condivisione di buone pratiche già attuate tra manager aziendali e pubblica amministrazione, attraverso l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie a supporto di nuove tipologie di lavoro flessibile, non può che favorire la crescita economica del Paese e aumentare il benessere delle donne, degli uomini e delle loro famiglie. Si tratta di ripensare un diverso approccio alle modalità di svolgimento delle attività lavorative rimuovendo vincoli e modelli inadeguati legati a concetti ormai superati e vetusti anche al fine di consentire una prospettiva di benessere familiare e lavorativo che valorizzi il fattore umano e sostenga la natalità.

Per tali motivi ho di recente costituito un Tavolo istituzionale sulle politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che, grazie alla partecipazione di oltre 60 aziende, permetterà lo scambio di esperienze e buone prassi sui temi della conciliazione vita-lavoro. Tra le forme di flessibilità presentate al Tavolo dalle aziende, tante sono basate sull’utilizzo di tecnologie innovative e riguardano, tra l’altro, l’uso di sedi alternative di lavoro e di spazi di co-working, lo svolgimento delle attività di formazione in modalità e-learning da casa in orario lavorativo, nonché servizi online per le attività di spesa e disbrigo di pratiche anche tramite maggiordomo aziendale.

L’obiettivo che il Tavolo si propone è infatti quello di fornire alle aziende nuove e ulteriori possibilità per potenziare il welfare lavorativo a favore dei propri dipendenti e delle loro famiglie.

Su questo filone, il Governo, in collaborazione con le aziende, intende inoltre lanciare a breve un Avviso pubblico per un ammontare totale di circa 80 milioni di euro attraverso il quale saranno finanziati progetti per la promozione di nuove ed efficaci azioni per favorire il benessere aziendale.

Gentili colleghi,

Signore e Signori,

il Governo italiano continuerà a impegnarsi per sostenere tutti quei processi innovativi e tecnologici tesi alla promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con l’auspicio di raggiungere la parità tra donne e uomini; assicurare una maggiore occupazione femminile; aumentare la natalità e sostenere adeguatamente le famiglie nella crescita dei loro figli.

Grazie a tutti e buon lavoro.

 

http://www.mfd.gov.it/it/