Discorso pronunciato dall’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite, alla Riunione Plenaria dell’Assemblea Generale sul “International, Impartial and Independent Mechanism (IIIM) to Assist in the Investigation and Prosecution of Persons Responsible for the Most Serious Crimes under International Law Committed in the Syrian Arab Republic since March 2011” —
L’Italia si allinea alla dichiarazione rilasciata dal Rappresentante dell’Unione Europea.
Innanzitutto, vorremmo ringraziare la signora Catherine Marchi-Uhel per l’ottava relazione contenuta nel documento A/76/690 sull’operato del Meccanismo Internazionale, Imparziale e Indipendente per assistere nelle indagini e nella messa in stato di accusa dei responsabili dei più gravi crimini contro il diritto internazionale commessi in Siria dal marzo 2011.
La Siria continua a rappresentare la più grave crisi di sicurezza e umanitaria degli ultimi dieci anni, con conseguenze devastanti che si riflettono sull’intero Medio Oriente e oltre. È la popolazione siriana a soffrire maggiormente. In particolare, sta soffrendo violazioni sistematiche dei diritti umani, spesso risultato di attacchi ai civili e all’infrastruttura civile perpetrati infrangendo il diritto umanitario internazionale. L’unica via d’uscita da questa crisi prolungata è garantire il progresso dell’implementazione della Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza e delle sue clausole, che traccia un percorso verso la risoluzione pacifica del conflitto. Noi, pertanto, diamo pieno appoggio agli sforzi profusi dall’Inviato Speciale delle Nazioni Unite Geir Petersen.
Con questa premessa, riteniamo che per raggiungere la pace duratura sia necessario garantire la piena responsabilità per i più gravi crimini commessi da tutte le parti durante il conflitto, in particolare crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Si tratta non solo di un imperativo morale, ma anche di un deterrente per future violazioni e un passo fondamentale nel processo di riconciliazione. Bisogna metter fine all’impunità. La giustizia per le vittime è una condizione essenziale per la pace sostenibile in Siria.
È in questo spirito che l’Italia appoggia con convinzione il Meccanismo Internazionale, Imparziale e Indipendente (MIII) sin dalla sua istituzione, insieme alle altre entità ONU create per garantire che i responsabili rispondano delle loro azioni in Siria, come la Commissione di Indagine e il Team di Indagine e Identificazione dell’ Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPWC), che costituiscono l’ingranaggio chiave per la raccolta, il consolidamento, la preservazione, l’analisi e la condivisione di prove di gravi violazioni delle leggi per i diritti umani e del diritto umanitario internazionale.
L’Italia apprezza soprattutto i passi avanti compiuti dal Meccanismo durante la fase di redazione della relazione, nonostante le limitazioni derivanti dalla pandemia da Covid-19, e accoglie favorevolmente la cooperazione crescente tra i Meccanismi e le autorità nazionali nel corso delle indagini e del perseguimento dei più gravi crimini commessi in Siria. L’Italia ha coerentemente fatto propria la linea per cui le procedure di perseguimento e processo condotte a livello nazionale vengano completate con un differimento alla Corte Penale Internazionale ad opera del Consiglio di Sicurezza.
Gli eventi degli ultimi dieci anni osservati in Siria sono sconvolgenti, con violenze indiscriminate a danno dei più vulnerabili, come donne, ragazze, bambini e minoranze. Inoltre, l’Italia resta profondamente preoccupata dall’elevato numero di esecuzioni extragiudiziali o dei casi di persone scomparse o detenute illegalmente, nonché dei casi di tortura e violenze di genere perpetrati nei centri detentivi. Partendo da questo scenario, l’Italia desidera esprimere il suo apprezzamento agli sforzi spesi dal Meccanismo per sviluppare strategie tematiche che si concentrano sulle categorie vulnerabili adoperando un approccio centrato su vittima/sopravvissuto.
Una giustizia inclusiva per la popolazione siriana può essere conseguita solo se si considerano le storie e prospettive di coloro che hanno sofferto maggiormente dal conflitto.
In ultimo, consentitemi di cogliere questa opportunità per riaffermare l’appoggio dell’Italia al finanziamento del IIIM attraverso il bilancio regolare dell’ONU. È di estrema importanza che il Meccanismo possa contare su una dotazione finanziaria ONU regolare per poter pianificare e avanzare il proprio operato. L’Italia continuerà a sostenere, nell’ambito degli enti ONU competenti, una fornitura regolare e adeguata di fondi al Meccanismo.