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Salve a tutti da New York e un augurio a tutti per un Sereno Anno 2023.
Si chiude un anno particolarmente difficile che ha riportato la guerra in Europa e approfondito le divisioni nel mondo che erano già forti come conseguenza della pandemia e delle altre crisi globali.
L’auspicio primario per il nuovo anno è la fine del conflitto scatenato dell’aggressione russa all’Ucraina per il raggiungimento di una pace giusta, che sia coerente con il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
L’Italia continuerà a lavorare intensamente in questa direzione come è stato assicurato da più alti esponenti del nostro governo.
A New York l’Italia nel 2023 moltiplicherà i propri sforzi per ridurre diseguaglianze e divisioni nel mondo, tra il Nord e il Sud del mondo.
L’Italia, per la sua tradizione storica e posizione geografica, per la sua vocazione al dialogo che è nel suo DNA, costituisce una cerniera naturale con i Paesi dell’ Africa, del Mediterraneo allargato, con il Sud globale.
Da New York faremo valere questo nostro ruolo anche in qualità di Vice Presidenti dell’Ecosoc, di membri della Peacebuilding Commission e di vice presidenti del board di UN Women.
Lavoreremo intensamente anche per il successo del Summit sugli SDGs che si svolgerà a settembre durante la settimana di Alto Livello.
L’Italia sta contribuendo alla formazione (a Torino) di funzionari e funzionarie di paesi del Sud globale per la preparazione delle rispettive Voluntary National Review, ossia la presentazione qui all’ONU , da parte di ciascun paese dei progressi compiuti nello stato di attuazione degli SDGs.
Stiamo inoltre lavorando all’organizzazione di una Conferenza umanitaria di alto livello sul Corno d’Africa.
Ci impegneremo particolarmente anche sul fronte umanitario come Chair del Segmento Umanitario dell’Ecosoc, la piattaforma più importante delle Nazioni Unite in materia di assistenza umanitaria.
Presiederò nel 2023 anche l’Humanitarian Liaison Working Group sull’assistenza umanitaria, un foro di discussione e impulso all’azione umanitaria che include oltre 50 Paesi.
Continueremo infine ad impegnarci per una riforma delle istituzioni internazionali, a partire dal Consiglio di Sicurezza nel quadro del negoziato intergovernativo in corso, per far posto democraticamente alle regioni ancora oggi sotto- rappresentate, in primis l’Africa,senza creare nuove situazioni di privilegio per singolo Paese.
Dico a tutti: contate sull’Italia. Vorrei ringraziare tutti i funzionari e le funzionarie italiani che operano all’interno delle istituzioni onusiane e i nostri militari nelle missioni di pace per il contributo da essi dato in tutti i settori affinché il multilateralismo e la cooperazione possano continuare a operare per la pace, sicurezza e la prosperità del pianeta.
Buon anno a tutti.