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Oggi, 2 giugno, nel giorno dell’anniversario della nostra Repubblica, rivolgo i più sentiti auguri alle italiane e agli italiani che ad ogni titolo sono impegnati nelle attività delle Nazioni Unite e che con il proprio lavoro mantengono vivi i principi del multilateralismo: funzionari e funzionarie in servizio qui a New York e nelle sedi ONU nel mondo, peacekeepers, JPO, giornalisti e giornaliste, volontari ed altri ancora.
A più di un anno dall’aggressione ingiustificata della Russia contro l’Ucraina, il multilateralismo incentrato sulla Carta delle Nazioni Unite si trova sempre più sotto attacco.
A farne le spese non sono solo gli Stati – ed in particolare quelli più fragili – pensiamo all’insicurezza alimentare innescata in Africa dalla guerra in Ucraina – ma anche gli individui, specialmente i piu’ vulnerabili (donne, bambini).
La congiuntura internazionale dell’ultimo anno ha visto l’acuirsi di conflitti in diverse regioni del mondo e l’accendersi di nuovi, in un contesto di crescente frammentazione e polarizzazione.
A questo si è aggiunto l’effetto ormai sempre più manifesto del cambiamento climatico con i connessi disastri naturali, che per molti Paesi – mi riferisco agli Stati insulari – e’ una minaccia esistenziale.
Le conseguenze di tutto cio’ sono evidenti in termini di aumento della povertà, della malnutrizione e delle diseguaglianze economiche e sociali, dei flussi migratori, ma anche di aumentato rischio di terrorismo e di ritorno alla minaccia nucleare.
Queste sfide, che per loro natura sono globali, possono essere affrontate solo attraverso la cooperazione e il multilateralismo.
La nostra tabella di marcia e guida comune per trovare una soluzione condivisa a tali sfide e’ l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con i suoi 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs). Quest’anno ci troviamo a metà strada verso la scadenza del 2030, eppure soltanto il 12% degli indicatori e’ in linea con gli obiettivi prefissati. Accelerare e’ ancora possibile e l’Italia sta offrendo un importante contributo: ospiteremo a Roma dal 24 al 26 luglio il Vertice ONU dei Sistemi Alimentari, da cui ci attendiamo risultati importanti in vista dell’SDG Summit di settembre a New York.
In questo sforzo multilaterale, l’Italia si sente e ritiene di poter essere un ponte fra il Nord e il Sud Globale.
L’Italia e l’Unione Europea sono e devono restare protagoniste alle Nazioni Unite, investendo per preservare l’ordine internazionale e i principi della Carta ONU, e per difendere i propri interessi e i valori democratici.