Grazie Signor Presidente.
La posizione del governo italiano guidato dal primo ministro Giorgia Meloni sull’aggressione russa all’Ucraina è chiara e molto nota.
Siamo dalla parte dell’Ucraina, un popolo invaso che lotta per difendere la propria libertà e sovranità.
Tutti subiamo le conseguenze di questa guerra che come un domino ha colpito le nostre società: crisi energetica, aumento dei prezzi delle materie prime, inflazione, rifugiati. Una crescente pressione migratoria dall’Africa, in particolare verso l’Italia, aggravata dalla crisi alimentare causata dal blocco dei cereali da parte della Russia. La comunità internazionale non si è arresa a queste difficoltà, nonostante la stanchezza delle nostre opinioni pubbliche.
Vogliamo una pace giusta per l’Ucraina. Solo la pace significa libertà per l’Ucraina.
Il presidente Zelenskyj e il popolo ucraino sanno che l’Italia è con loro e sarà con loro. Per loro, ma per l’Italia stessa.Dobbiamo tutelare due principi essenziali della Carta delle Nazioni Unite: sovranità e integrità territoriale, ben riflessi anche nella posizione del G7 e nella recente dichiarazione finale dei leader del G20 a Nuova Delhi. Dobbiamo ammettere che qualcosa non ha funzionato. Pensavamo che la pace e la sicurezza internazionale fossero date per scontate.
Il Consiglio di Sicurezza è bloccato da decenni. La posizione del Governo italiano è molto chiara. Abbiamo bisogno di un Consiglio di Sicurezza che sia più giusto, rappresentativo e inclusivo. Più rappresentatività significa per noi dare più possibilità di sedere nel Consiglio all’Africa, all’Asia, all’America Latina e agli Stati insulari, senza però creare nuove gerarchie e privilegi.
Sosteniamo sinceramente la formula di pace in 10 punti del presidente Zelenskyj. In particolare voglio evidenziare tre priorità del Governo italiano. Primo. Siamo molto preoccupati per la situazione della sicurezza nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Dobbiamo continuare a sostenere gli sforzi del direttore dell’Agenzia nucleare dell’AIEA, Grossi. Il rischio è un’altra Chernobyl. In secondo luogo, l’Italia condanna fermamente la decisione della Russia di porre fine all’Iniziativa sui cereali del Mar Nero. Questa decisione mette in pericolo la vita di milioni di persone in Africa, aumenta l’insicurezza alimentare e costringe centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le proprie terre, cadendo così nelle mani dei mercanti di morte che vendono la propria vita nel disperato viaggio verso il Mediterraneo.
L’Italia, che ha ospitato il vertice sui sistemi alimentari a luglio, accoglie con favore gli sforzi del presidente Erdogan e del segretario generale Guterres per rilanciare l’iniziativa sui cereali del Mar Nero. Avete il nostro pieno supporto.
In terzo luogo. La situazione umanitaria. Sosteniamo l’iniziativa del Vaticano di scambiare prigionieri e consentire ai bambini ucraini di ricongiungersi alle loro famiglie.
La ricostruzione dell’Ucraina sarà una delle massime priorità della Presidenza italiana del G7 il prossimo anno. L’aggressione russa all’Ucraina ha raggiunto i siti religiosi. Secondo l’UNESCO, più di 120 siti religiosi sono stati danneggiati. Dopo il bombardamento della cattedrale di Odessa abbiamo lanciato un progetto italiano per la ricostruzione. Odessa è stata progettata da architetti italiani. L’Italia sarà in prima linea nella ricostruzione. È un progetto di rinascita sociale e spirituale, potete contare sull’Italia.
L’Italia lotterà sempre per la pace e sarà pronta a fare la sua parte. Ovunque.
Proprio ieri abbiamo offerto al ministro degli Esteri di Baku e di Yerevan la città di Roma per un incontro con Armenia e Azerbaigian per discutere della situazione nel Nagorno Karabach.
Potete contare sull’Italia. Potete contare sul governo italiano.
Grazie.
(traduzione di cortesia, fa fede l’originale in inglese)