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Intervento del Vice Rappresentante Permanente d’Italia alla Plenaria dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

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Presidente,

Innanzitutto, vorrei porgere le nostre più sentite condoglianze alle popolazioni e ai governi di Marocco e Libia per le tragedie che hanno colpito i rispettivi Paesi.

Presidente,

L’Italia si allinea alla dichiarazione del rappresentante dell’Unione Europea e desidera aggiungere alcune ulteriori osservazioni a titolo nazionale.

Ancora una volta siamo chiamati a discutere sull’uso del veto da parte di un Membro Permanente del Consiglio di Sicurezza. Pur rammaricandoci delle circostanze che ci hanno portato qui oggi, accogliamo con favore l’opportunità di evidenziare l’importanza dell’attuazione della Risoluzione 76/262 e ribadire la nostra forte opposizione all’uso del veto.

Il potere di veto contraddice il principio di uguaglianza sovrana degli Stati, che è centrale nella Carta delle Nazioni Unite e deve essere alla base di qualsiasi futura riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Attraverso questo dibattito miriamo quindi ad aggiungere la nostra voce a quella degli altri membri dell’Assemblea Generale, per rafforzare il multilateralismo e aumentare la trasparenza e la responsabilità dell’architettura delle Nazioni Unite.

Oltre ad essere in contrasto con i principi generali del multilateralismo, l’uso del veto da parte della Federazione Russa durante la riunione del Consiglio di Sicurezza su “La situazione in Mali”, lo scorso 30 agosto, è deplorevole per almeno tre ragioni.

In primo luogo, il veto ha impedito al Consiglio di Sicurezza di assumersi le sue responsabilità vitali riguardo alla situazione in Mali, che continua a minacciare la pace e la sicurezza regionale e internazionale.

In secondo luogo, il veto è stata un’azione unilaterale dirompente, che ha sostanzialmente ignorato la posizione della stragrande maggioranza dei membri del Consiglio, compresa quella dei deputati della Regione, che hanno votato all’unanimità a favore del rinnovo del mandato del Panel di Esperti.

In terzo luogo, il veto indebolisce le capacità di controllo del Consiglio di Sicurezza e del Sistema delle Nazioni Unite in un momento critico per la transizione politica in Mali e l’attuazione dell’Accordo di Pace. Il Mali è inoltre alle prese con il delicato processo di ritiro della MINUSMA, che si è già rivelato molto impegnativo.

Ci rendiamo conto che è necessario rivedere i regimi di sanzioni alla luce dell’evoluzione della situazione sul campo, tenendo conto della posizione degli Stati membri interessati. Tuttavia, nel caso specifico del regime del Mali, le sanzioni non hanno mai avuto lo scopo di penalizzare uno Stato membro. Al contrario, sia il divieto di viaggio, le misure di congelamento dei beni nei confronti di un numero limitato di persone, che il mandato del gruppo di esperti sono stati adottati per sostenere l’attuazione dell’accordo di pace.

L’Italia, in particolare, ha apprezzato il lavoro del Gruppo di Esperti e le informazioni dettagliate fornite nei loro rapporti. Ponendo il veto al rinnovo del regime delle sanzioni, la Federazione Russa ha privato non solo il Consiglio di Sicurezza ma l’intera Comunità Internazionale di uno strumento utile per esaminare e decifrare la situazione politica e di sicurezza di un Paese colpito da una crisi complessa.

Incoraggiamo il governo di transizione del Mali a mantenere la porta aperta al multilateralismo e a rimanere pronto a impegnarsi con le Nazioni Unite e i suoi membri per sostenere la pace e la prosperità in Mali e nella più ampia regione del Sahel.

Grazie.


(traduzione di cortesia, fa fede l’originale in inglese)