Traduzione di cortesia.
A due anni dall’annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia per mano della Russia, noi Ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea sosteniamo fermamente l’Ucraina e la sua integrità territoriale, sovranità e indipendenza.
Non accetteremo mai le suddette o eventuali altre violazioni del diritto internazionale commesse dalla Russia contro l’Ucraina e il suo popolo e continueremo a condannare con la massima fermezza l’aggressione illegale perpetrata dalla Russia, nonché le violazioni e gli abusi in materia di diritti umani compiuti da quest’ultima nei territori ucraini temporaneamente occupati e i brutali attacchi in atto ai danni di infrastrutture civili, critiche e urbane.
Invitiamo tutti i membri della comunità internazionale a fare lo stesso e a sollecitare la Russia, membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a rispettare la Carta delle Nazioni Unite e i principi fondamentali su cui si basa l’ordine internazionale.
Resta immutato il sostegno politico, militare, finanziario, economico e umanitario da noi fornito a favore dell’Ucraina e della sua legittima difesa contro l’invasione su larga scala operata dalla Russia, così come il nostro impegno a far lievitare i costi sostenuti da quest’ultima per la guerra illegale. Insieme, tali misure contribuiranno a creare le condizioni necessarie per una pace globale, giusta e duratura, fondata sui principi della Carta delle Nazioni Unite. A tal fine, continueremo a coinvolgere la più ampia comunità internazionale con l’obiettivo di ripristinare il pieno rispetto dell’ordine internazionale basato sulle regole.
La guerra di aggressione potrebbe concludersi ora se la Russia ritirasse immediatamente, completamente e incondizionatamente le proprie truppe da tutto il territorio ucraino fino ai confini internazionalmente riconosciuti, rinunciasse alle pretese di annessione delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, nonché della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli, e rispettasse i diritti sovrani dell’Ucraina in quanto nazione indipendente.