(Traduzione di cortesia)
Cari colleghi,
Signore e signori,
prima di tutto, vorrei ringraziare l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa e la Repubblica di Cipro per aver organizzato e co-sponsorizzato questo side event.
Siamo qui riuniti oggi per affrontare una questione grave e urgente: la crisi globale del femminicidio.
E questa è una crisi globale: ogni anno, migliaia di donne e ragazze, in ogni angolo del mondo, vengono assassinate a causa del loro genere. Queste vite, rubate nei modi più brutali, lasciano dietro di sé famiglie distrutte, comunità distrutte e un mondo impoverito dalla perdita del loro potenziale e delle loro promesse.
La lotta contro il femminicidio non è solo una questione di protezione delle donne; è una lotta per i valori stessi che sosteniamo come comunità internazionale: giustizia, ovvero pari opportunità, e diritto a vivere liberi dalla violenza. Insieme, dobbiamo affrontare le cause profonde del femminicidio.
Questo è ciò che l’Italia ha fatto negli ultimi anni, agendo su molti fronti per prevenire ed eliminare la violenza contro le donne, proteggere le sue vittime e i loro figli e perseguire i colpevoli, cercando al contempo di realizzare quel profondo e duraturo cambiamento culturale di cui la nostra società ha bisogno per sradicare la violenza e fermare questa crisi.
Cari colleghi,
Sono particolarmente orgogliosa di annunciare oggi che, proprio la scorsa settimana, il Governo italiano ha approvato una legge storica che propone l’introduzione del femminicidio come reato distinto e specifico nel Codice penale italiano. La legge è attualmente in fase di presentazione al Parlamento per la discussione e prevede quanto segue: “Chiunque causi la morte di una donna, quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio nei confronti della vittima perché donna, o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà, o, comunque, l’espressione della sua personalità, è punito con l’ergastolo”. Una volta adottata dal Parlamento, la disposizione rafforzerà ulteriormente il già avanzato quadro legislativo italiano sulla violenza contro le donne e le ragazze e si prevede che contribuirà fortemente a quel cambiamento culturale necessario per sradicare finalmente la violenza una volta per tutte.
Il Governo italiano attribuisce inoltre particolare importanza a un aspetto specifico della violenza contro le donne, spesso poco riconosciuto e sottovalutato: la violenza economica. A questo proposito, l’Italia ha confermato e reso permanente il cosiddetto “Reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, un contributo economico a sostegno delle vittime per 12 mesi.
L’Italia ha scelto di sostenere e rafforzare le vittime riconoscendo e valorizzando il loro talento attraverso l’imprenditorialità e istituendo il cosiddetto “Microcredito della libertà”, uno strumento finanziario per supportare le vittime di violenza assistite dai Centri antiviolenza nel loro percorso verso l’indipendenza economica.
Queste due misure sono state scelte da UN Women tra le 16 migliori pratiche globali sulla violenza di genere che vengono presentate durante questa settimana.
Il nostro Governo ha inoltre dato priorità alla formazione di tutti i professionisti che interagiscono con le vittime di violenza contro le donne. A questo proposito, è stato recentemente pubblicato un Libro bianco sulla formazione per migliorare le competenze e le conoscenze di coloro che lavorano in questo campo critico.
Cari Colleghi,
guardando al futuro, l’Italia è attualmente impegnata nell’adozione del suo nuovo Piano Strategico Nazionale sulla violenza contro le donne e la violenza domestica. Cercheremo non solo di punire i responsabili, ma anche di inviare un messaggio forte: l’Italia non resterà a guardare mentre le sue figlie, madri, sorelle e amiche sono sottoposte a orrori inenarrabili e che la violenza contro le donne non sarà mai tollerata nel nostro Paese.
Grazie.