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Intervista del Rappresentante Permanente Amb. Maurizio Massari con Valeria Robecco dell’Ansa: “Massari, rischio proliferazione grande minaccia. Sostenere e rilanciare architettura per disarmo”

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ANSA – NEW YORK, 12 novembre

“Il rischio di proliferazione è una delle principali minacce in un’era in cui per quanto riguarda la sicurezza domina l’incertezza”. L’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia alle Nazioni Unite, fa il punto con l’ANSA al termine dei lavori della Prima Commissione dell’Assemblea Generale Onu, l’organo incaricato di affrontare tutte le questioni legate al disarmo, alla regolamentazione degli armamenti e alla sicurezza internazionale, di cui l’Italia è stata eletta presidente per acclamazione lo scorso giugno. “La presidenza italiana è stata riconosciuta come un esempio di gestione efficace dei lavori, che ha permesso di terminare la sessione con un giorno di anticipo rispetto al previsto”, sottolinea Massari, tracciando una “riflessione sulle discussioni appena concluse che confermano, a 80 anni dai tragici bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, la rilevanza di continuare a sostenere e rilanciare l’architettura di disarmo internazionale, a partire dal Trattato di Non Proliferazione”.

I lavori, spiega, sono stati “inevitabilmente influenzati dalle vicende occorse a livello internazionale. Ad un iniziale allentamento dei toni tra Russia ed Usa in coincidenza con lo svolgimento del vertice in Alaska ha fatto seguito una recrudescenza della dialettica tra i due paesi sullo sfondo del mancato svolgimento del vertice di Budapest e del lancio del missile russo Burevestnik e successivamente dell’annuncio americano sulla ripresa dei test nucleari. È rimasta poi elevata la contrapposizione tra Israele e Iran, mentre numerosi interventi si sono soffermati sulla minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord. Allo stesso tempo – prosegue – l’annuncio della tregua in Medio Oriente ha avuto un impatto sull’andamento dei negoziati, con la Siria che, per la prima volta, ha votato a favore della Risoluzione sulla Convenzione contro le Armi Chimiche”.

La Prima Commissione è tradizionalmente quella politicamente più rilevante delle sei dell’Assemblea Generale per la natura delle tematiche che vi si dibattono, e Massari afferma che “trattare temi così delicati in un contesto inclusivo con la partecipazione di tutti gli Stati dimostra in sé l’importanza del multilateralismo e dell’esistenza di una piattaforma globale come l’Onu”. E’ stato affrontato anche il tema dell’applicazione dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie in ambito militare. “Gli Stati si stanno interrogando su come bilanciare i rischi e pericoli, senz’altro da evitare, e le opportunità connesse a tali sistemi innovativi”, dice l’ambasciatore, sottolineando pure l’avvio del nuovo Meccanismo Globale Permanente delle Nazioni Unite volto a guidare il comportamento responsabile degli stati nello spazio cibernetico: “In un’era in cui le minacce informatiche stanno crescendo in complessità, questo meccanismo rappresenta un’evoluzione significativa nella diplomazia cibernetica guidata dalle Nazioni Unite”.

Ma di fronte a questo scenario ed alla crisi che sembra vivere il multilateralismo a livello globale, qual è la capacità di azione dell’Onu? “In primis è un’Organizzazione puramente intergovernativa, per cui può funzionare politicamente solo se gli Stati membri e soprattutto le grandi potenze che hanno il veto in Consiglio di Sicurezza vogliono farla funzionare. Poi, incide la diffusa percezione di una mancanza di rappresentatività dell’organizzazione, a partire (ma non solo) dal Consiglio di Sicurezza, che nella sua composizione attuale rappresenta il mondo del 1945, non quello del 2025. Su questo, come noto, l’Italia ha una posizione chiara e sostiene, con il gruppo Uniting for Consensus, una riforma che aumenti la rappresentatività geografica attraverso l’aumento esclusivo del numero dei membri non permanenti, senza cristallizzare nuove gerarchie che potrebbero diventare presto superate e soprattutto senza estendere il potere di veto”. Per Massari tuttavia, “a prescindere da questo, l’Onu resta imprescindibile per la sicurezza internazionale”. (ANSA).